di Francesca e Marianna Nardone

La postura è la posizione del corpo umano nello spazio e in  relazione ai suoi segmenti corporei.

 Kendal nel Posture Committee dell’American Academy of Orthopedic Surgeon afferma che:

            “Una buona postura è uno stato di equilibrio muscolare e scheletrico che protegge le strutture portanti del nostro corpo da una lesione o da una deformità progressiva malgrado la posizione in cui queste strutture lavorano. La cattiva postura si ha quando la relazione tra le varie parti del corpo è scorretta, producendo così un aumento di tensione sulle strutture portanti“.

 Ma davvero la postura è soltanto una questione di muscoli e ossa?

E’ questa la domanda che la Posturologia si pone.
Essa è infatti una scienza che abbraccia diverse strutture anatomo-funzionali e studia il corretto utilizzo/funzionamento di diversi distretti anatomici quali il sistema visivo, l’apparato vestibolare (che fornisce informazioni sulla posizione del corpo nello spazio), l’articolazione temporo-mandibolare (ovvero in che modo i denti entrano in contatto tra loro), i piedi; osserva, inoltre, se la presenza di cicatrici cutanee influenzi la posizione del corpo nello spazio.

Il compito del posturologo è, dunque, quello di indagare su eventuali condizioni patologico-disfunzionali, equilibri muscolari alterati, traumi recenti o remoti che in qualche modo  continuano a interferire, fattori ambientali e lavorativi. Questa tipologia di indagine è necessaria per ricostruire tutte le cause dell’alterazione del complesso sistema tonico-posturale, formato dai sopracitati distretti che svolgono la funzione di recettori, contribuendo a mantenere l’equilibrio corporeo.

Iperlordosi e ipercifosi: due tra i disturbi posturali più frequenti. I consigli dell’esperto.

In questo primo numero tratteremo la modalità di insorgenza di 2 disturbi posturali più comuni e forniremo qualche consiglio utile (da non sostituire a una visita specialistica).

Iperlordosi lombare: è l’accentuazione della curva lombare con proiezione del bacino e dei glutei indietro rispetto all’asse corporeo. Spesso è connessa a dolori lombari, ernie L4-L5 o L5-S1 e sciatalgie. E’ dovuta ad un indebolimento di diversi muscoli, tra cui: glutei, retto dell’addome, ischio crurali e obliqui esterni e a un ipertono di altri muscoli quali dello psoas, dell’iliaco, del tensore della fascia lata e del retto femorale.

E’ ovvio che ritrovare l’armonia tra questi gruppi muscolari sarebbe l’ideale e ciò è possibile solo grazie a un fisioterapista o un istruttore di ginnastica posturale che, dopo una serie di sedute, riporti il sistema tonico-posturale in equilibrio. Spesso però il tempo non è un buon alleato del paziente iperlordotico tipico. L’incidenza massima è compresa tra i 30 e 70 anni, anche se l’età media negli anni si sta notevolmente abbassando. Il paziente è preso dal lavoro e dalla famiglia e nella maggior parte dei casi ha poco tempo da dedicare a se stesso.

Ecco quindi di seguito alcuni piccoli accorgimenti che è importante assumere durante la vita quotidiana per limitare il dolore:

– Utilizzare calzature idonee, che abbiano un rialzo posteriore. Per le donne di 2,5-3 cm (data la maggior ampiezza del bacino)  e per gli uomini di 2-2,5 cm;

– Cercare di non assumere la stessa posizione per più di 20-30 minuti;

-Perdere peso;

-Evitare corse e sport di salto;

-Utilizzare un buon materasso che non sia né troppo rigido, né troppo morbido. Questo deve cedere leggermente sotto il peso corporeo (prediligere materassi in memory).

-Utilizzare un corsetto lombare, specie se si svolgono attività lavorative che sottopongono a uno sforzo eccessivo l’articolazione.

Ipercifosi dorsale: Spesso connessa con l’iperlordosi, è l’accentuazione della curva cifotica dorsale. Il paziente tipico ha le spalle in chiusura e anteroposte (proiettate in avanti). E’ una postura tipica del XXI sec. a causa dell’utilizzo sempre più frequente di smartphone e PC. I sintomi sono descritti da dolore e rigidità alla schiena. Questo dismorfismo prevede l’ipertonicità dei muscoli gran dorsale, gran pettorale, deltoide anteriore, grande rotondo e sottoscapolare.  L’ipotrofismo invece è riferito ai muscoli sottospinato, piccolo rotondo, deltoide posteriore e trapezio. Si vede quindi necessaria l’esecuzione quotidiana di allungamento e detensionamento dei suddetti gruppi muscolari, meglio se con l’aiuto di un esperto.

Di seguito alcuni consigli per circoscrivere il dolore:

-Circondurre spalle,

-elevare, deprimere, retrarre, protrarre le scapole avvicinandole tra loro con un elastico. E’ importante utilizzare sezioni del corpo che vengono utilizzate poco durante la vita quotidiana;

-praticare sport di elongazione (basket, pallavolo, nuoto, yoga…esempi di attività che favoriscono l’allungamento dei muscoli della schiena);

-cercare di non assumere la stessa posizione per più di 20-30 minuti;

-utilizzare smartphone e PC alla stessa altezza del campo visivo o di poco più basso.

Piccoli accorgimenti assunti quotidianamente modificano stili di vita radicati e malsani.

Nel prossimo numero capiremo perché una disfunzione stomatognatica- o disfunzione mandibolare- può portare, se non trattata correttamente, a cervicalgie o emicranie.

Francesca e Marianna Nardone, posturologhe e tecniche ortopediche.

Di asdim

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