Associazione Io X Benevento

Diverse indagini sociologiche hanno documentato un significativo fenomeno di disgregazione dei principi e dei valori sani che rappresentavano le fondamenta della società e che caratterizzavano in particolar modo le precedenti generazioni. Con l’avvento, poi, di evidenti ed importanti difficoltà, causate dalla pandemia da covid-19, alla crisi economica, alle ridotte opportunità e all’incrementato di varie forme di disuguaglianze, il tessuto sociale ha subito una mutazione di visione e di comportamento; si vive il presente perché non si progetta e costruisce futuro, si è generata una disconnessione dall’idea di Comunità solidale poiché il senso del dovere e della solidarietà si è disperso ed emerge pretesa e ribellione, accantonando il senso di responsabilità individuale e collettivo e alimentando spregiudicatezza e personalismo. Questa generazione di giovani vive una forte vulnerabilità: l’esperienza della pandemia ha interrotto la socialità, con la DAD ha trasferito la scuola nelle case e ridotto l’aula allo spazio di un monitor, provocando una brusca frenata ai tanti percorsi di apprendimento e di crescita. Ansia, panico e depressioni, ritiro sociale, dipendenze patologiche, autolesionismo, somatizzazioni, violenza: sono tanti i modi con cui i giovani stanno manifestando malessere.
Questa allarmante condizione ha trovato sprovvisti e impreparati i vari contesti governativi e di gestione della crescita sociale: a partire dal contesto familiare, a quello del mondo della scuola, a quello delle stesse istituzioni.
La scuola, malgrado le criticità che da anni l’attraversano, resta un’istituzione centrale per la convivenza in grado di esprimere al meglio la propria funzione allorquando si intende come “servizio” a studenti e studentesse di ogni età e alle loro famiglie, di ogni estrazione: la scuola quindi come servizio didattico, educativo e sociale. Come luogo di emancipazione e laboratorio di cittadinanza, perché deputata, da sempre, a costruire futuro, possibilità, e ad abbattere disuguaglianze. Ma la scuola da sola fa fatica ad accogliere le diversità e le disparità che caratterizzano bambine e bambini, ragazze e ragazzi. Per essere luogo di apprendimento e inclusione, ha bisogno della città, delle sue politiche, delle sue energie civiche, associative e culturali altrimenti, travolta dal turbinio di vite che ogni mattina varcano l’ingresso, rischia di irrigidirsi e di diventare espulsiva, di perdere di porosità.
Per fronteggiare un fenomeno come quello che stiamo vivendo e che ha già raggiunto livelli devastanti, occorre fare squadra e ottimizzare gli interventi co-progettando un nuovo metodo e vuove azioni.
La sfida, oggi, per scuole e città, è allora quella di animare Comunità Educative. Un concetto, questo che ha le sue radici nel Rapporto Faure dell’Unesco (1972) secondo cui “tutti i gruppi, associazioni, parrocchie, enti, sindacati, comunità locali, corpi intermedi, devono assumersi la responsabilità dell’educazione anziché delegare i poteri a una struttura unica, verticale e gerarchica, come corpo separato rispetto alla società”.
Tenuto conto dei diversi indicatori nazionali, tra cui quelli ministeriali, che attribuiscono alla Campania la percentuale più alta per ciò che riguarda la dispersione scolastica, la povertà educativa e il costante incremento di neet, diventa fondamentale anallizare la questione nel merito ed elaborare soluzioni adeguate.
Il compito, dunque, è abbastanza oneroso e, purtroppo, non esiste un protocollo già sperimentato. È necessario riparare queste fratture e rivitalizzare i contesti di vita motivandoli, ricostruendo connessioni, ristabilendo reticolati affettivi che contengono, sostengono a aiutano ad andare oltre la sofferenza e il disagio. Il tentativo di innovare un servizio sociale educativo comunitario, deve necessariamente essere condiviso, partire assolutamente dal basso ed essere capace di sintonizzare tutti gli attori che collaborano sugli stessi obiettivi. Bisogna lavorare in sinergia generando empowerment affinchè la stagione della co-programmazione e della co-progettazione possa produrre politiche pubbliche che rispondono alle reali esigenze dei territori. È fondamentale rimettere al centro del dibattito e dell’azione il tema della responsabilità collettiva.
L’emergenza epidemiologica ha mostrato la fecondità delle reti di prossimità (cittadine, di quartiere) spesso decisive nel supportare le persone, in particolare le più fragili. Rispetto a determinati bisogni e istanze, le microreti sono risultate decisive sui territori in quanto maggiormente porose e, anche per questo, capaci di trovare microsoluzioni che altrimenti non sarebbero possibili.
Analizzando i bisogni che si rilevano nella società e della complessità di tutti gli aspetti, è indispensabile creare un’organizzazione congeniale ove gli attori possono elaborare una pluralità di azioni coordinate e continuative con la consapevolezza che le traiettorie esistenziali dei singoli non sono separabili da quella della collettività nelle quali sono inserite.
Per tali motivi, IO X Benevento, Associazione di Promozione Sociale che opera nella città di Benevento dal 2008, ha creato una rete di intelligenza educativa capace di affrontare le sfide evolutive di questa generazione e di organizzarsi per accompagnarle. Una Comunità Educante capace di contrastare le disuguaglianze, le varie forme di devianza, di degenerazione e di costruire nel territorio opportunità che permettano a tutti i ragazzi di sentirsi dentro ad un percorso di crescita collettiva, legata al proprio quartiere e alla propria città.
È stato fondamentale il 17 ottobre 2022, formalizzare la collaborazione di tutti gli attori che saranno coinvolti attraverso la costituzione di un Patto di Comunità Educativa, basato sulla co-progettazione, la co-programmazione e la corresponsabilità dell’azione realizzata sul territorio, avente come obiettivo ultimo il benessere e la crescita di bambini e ragazzi da un punto di vista educativo, formativo e di costruzione del loro futuro. La fase esplorativa che si concluderà a fine gennaio 2023, intende raccogliere le manifestazioni di interesse dei vari attori del territorio che intendono essere coinvolti e inseriti in questo innovativo progetto comunitario, per poi elaborare proposte che scaturiranno dalla fase di co-progettazione e co-programmazione della Comunità Educante. Hanno aderito: Comune e Provincia di Benevento, Azienda Sanitaria Locale Benevento, ARPAC, Università Giustino Fortunato, Università degli Studi del Sannio, I.C. Bosco Lucarelli, I.C. Convitto Pietro Giannone, I.C. Moscati, I.C. federico Torre, I.C. S. Angelo a Sasso, I.P.S.A.R. Le Streghe, I.T.I. Giambattista Bosco Lucarelli, I.S. Giuseppe Alberti, Istituto Superiore Palmieri Rampone – Polo, Associazione IO X Benevento, Un Senso per la Vita ODV, Cooperativa Sociale Anima Crea ETS, Futuridea, Cooperativa Sociale Social Lab 76, Spazio @perto APS, Scuola La Tecnica, CFP Cultura Formazione Progresso, Orchestra Filarmonica di Benevento.

Di asdim

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