Nella regione Campania risiedono attualmente circa 300.000 diabetici di cui circa 80.000 non ancora diagnosticati e/o trattati. La prevalenza del diabete cresce con l’età: è inferiore al 3 % nelle persone con meno di 50 anni e supera il 9% fra quelli compresi tra i 50-60 anni. Il diabete è più frequente fra gli uomini rispetto alle donne ( 5,3% vs 4,1 %) ed è più frequente nelle fasce di popolazione  socio-economicamente più svantaggiate per istruzione e condizioni economiche.

Oggi è centrale il rapporto tra salute e ambiente e l’aumento delle malattie come il diabete è da attribuire ai maggiori livelli di urbanizzazione, invecchiamento della popolazione, stile di vita sedentari e diete alimentari non salutari. Pur assicurando che la salute sia presente in tutte le politiche, per garantire città più sostenibili, vivibili e più salutari: serve un impegno comune tra amministratori locali, sindaci, Regione, Parlamento e Governo. A seguito dell’emergenza sanitaria degli ultimi 2 anni non è più possibile trascurare il ruolo delle città nel garantire il diritto alla salute della popolazione. Oggi il 63% delle persone affette da diabete vive nelle aree urbane e questa percentuale supererà il 70% nel 2040. E se da un lato le città sono motore di crescita economica e di innovazione, dall’altra sono alla base di diseguaglianze di salute. Occorre identificare strategie efficaci e un nuovo modello di welfare urbano che necessariamente inciderà sullo sviluppo e sulla sostenibilità delle città. Ciò richiede un passaggio verso una visione della prevenzione del diabete e delle sue complicanze con un investimento a lungo termine anziché un costo a breve periodo. Ciò significa dare priorità a politiche di prevenzione della patologia ed azioni per rafforzare la salute e il benessere di tutti. 

Le cause della precocità dell’ insorgenza del diabete di tipo II sono indubbiamente  legate agli stili di vita  e alle abitudini alimentari, la salute si costruisce in gran parte al di fuori del sistema sanitario, vale a dire nella comunità dove  la gente vive quotidianamente. Le azioni dovrebbero quindi andare oltre il livello del singolo individuo e coinvolgere le comunità al fine di rafforzare la coesione sociale e guidare interventi sostenibili di promozione alla salute. La salute è una responsabilità condivisa. Creare soluzioni sostenibili richiede che tutti i membri della società riconoscono l’impatto delle loro azioni dal punto di vista della salute. Combinare insieme competenze e risorse, reti, è prerequisito per creare soluzioni innovative, sostenibili e efficaci. 

Attualmente, nel nostro territorio manca una politica di prevenzione di tale patologia che è devastante sia sul piano fisico sia sociale, L’aumento delle complicanze cardiovascolari, cerebrali, neurologiche trovano terreno fertile nella mancata prevenzione e cura e mancata aderenza stessa alla cura del diabete, il che ha un costo in termini di prospettiva di vita insieme con un costo sociale ed economico. Questo è il risultato di una politica cieca che fa del profitto la sua linfa vitale. Da quando le ASL e   Ospedali sono stati trasformati in Aziende il cui obiettivo primario è il pareggio di bilancio, non si fa più prevenzione, educazione alla salute, il cittadino diventa un numero sottoposto a una politica restrittiva che ha progressivamente depauperato il SSN andando a inficiare il diritto alla salute, un diritto sancito dall’ articolo 32 della Costituzione, una Costituzione nata dalla lotta al nazifascismo e dalla Resistenza.

Le associazioni di volontariato presenti in tutto il territorio nazionale sono sia un interlocutore riconosciuto dalle Istituzioni sia una risorsa fondamentale ,per offrire al paziente e ai loro familiari  servizi, informazioni, educazione sanitaria, occasioni d’incontro e condivisione  tra persone che vivono la medesima condizione, sostegno e supporto specialmente là dove il settore pubblico non riesce ad arrivare 6) gli obiettivi che la  Regione Campania si è posto A) miglioramento dell’assistenza ,educazione e individuazione degli stili di vita B)amplificando la centralità del medico C)migliorare la comunicazione  e  il coordinamento tra paziente e medico D) migliorare l’accesso ai servizi inclusi quelli della prevenzione e la prescrizione dei farmaci se necessari E) implementare  la lotta contro i più importanti fattori di rischio  come l’obesità, il sovrappeso, l’iperteso, gli elevati livelli di colesterolo, il fumo e vigilare sull’ ADERENZA alla terapia e alla profilassi.

Nella regione Campania risiedono attualmente circa 300.000 diabetici di cui circa 80.000 non ancora diagnosticati e/o trattati. La prevalenza del diabete cresce con l ‘ età: è inferiore al 3 % nelle persone con meno di 50 anni e supera il 9% fra quelli compresi tra i 50-60 anni. Il diabete è più frequente fra gli uomini rispetto alle donne ( 5,3% vs 4,1 %) ed è più frequente nelle fasce di popolazione  socio-economicamente più svantaggiate per istruzione e condizioni economiche.

Oggi è centrale il rapporto tra salute e ambiente e l’aumento delle malattie come il diabete è da attribuire ai maggiori livelli di urbanizzazione, invecchiamento della popolazione, stile di vita sedentari e diete alimentari non salutari. Pur assicurando che la salute sia presente in tutte le politiche, per garantire città più sostenibili, vivibili e più salutari: serve un impegno comune tra amministratori locali, sindaci, Regione, Parlamento e Governo. A seguito dell’emergenza sanitaria degli ultimi 2 anni non è più possibile trascurare il ruolo delle città nel garantire il diritto alla salute della popolazione. Oggi il 63% delle persone affette da diabete vive nelle aree urbane e questa percentuale supererà il 70% nel 2040. E se da un lato le città sono motore di crescita economica e di innovazione, dall’altra sono alla base di diseguaglianze di salute. Occorre identificare strategie efficaci e un nuovo modello di welfare urbano che necessariamente inciderà sullo sviluppo e sulla sostenibilità delle città. Ciò richiede un passaggio verso una visione della prevenzione del diabete e delle sue complicanze con un investimento a lungo termine anziché un costo a breve periodo. Ciò significa dare priorità a politiche di prevenzione della patologia ed azioni per rafforzare la salute e il benessere di tutti. 

Le cause della precocità dell’ insorgenza del diabete di tipo II sono indubbiamente  legate agli stili di vita  e alle abitudini alimentari, La salute si costruisce in gran parte al di fuori del sistema sanitario, vale a dire nella comunità dove  la gente vive quotidianamente. Le azioni dovrebbero quindi andare oltre il livello del singolo individuo e coinvolgere le comunità al fine di rafforzare la coesione sociale e guidare interventi sostenibili di promozione alla salute. La salute è una responsabilità condivisa. Creare soluzioni sostenibili richiede che tutti i membri della società riconoscono l’impatto delle loro azioni dal punto di vista della salute. Combinare insieme competenze e risorse, reti, è prerequisito per creare soluzioni innovative, sostenibili e efficaci. 

Attualmente, nel nostro territorio manca una politica di prevenzione di tale patologia che è devastante sia sul piano fisico sia sociale, L’aumento delle complicanze cardiovascolari, cerebrali, neurologiche trovano terreno fertile nella mancata prevenzione e cura e mancata aderenza stessa alla cura del diabete, il che ha un costo in termini di prospettiva di vita insieme con un costo sociale ed economico. Questo è il risultato di una politica cieca che fa del profitto la sua linfa vitale. Da quando le ASL e   Ospedali sono stati trasformati in Aziende il cui obiettivo primario è il pareggio di bilancio, non si fa più prevenzione, educazione alla salute, il cittadino diventa un numero sottoposto a una politica restrittiva che ha progressivamente depauperato il SSN andando a inficiare il diritto alla salute, un diritto sancito dall’ articolo 32 della Costituzione, una Costituzione nata dalla lotta al nazifascismo e dalla Resistenza.

Le associazioni di volontariato presenti in tutto il territorio nazionale sono sia un interlocutore riconosciuto dalle Istituzioni sia una risorsa fondamentale ,per offrire al paziente e ai loro familiari  servizi, informazioni, educazione sanitaria, occasioni d’incontro e condivisione  tra persone che vivono la medesima condizione, sostegno e supporto specialmente là dove il settore pubblico non riesce ad arrivare 6) gli obiettivi che la  Regione Campania si è posto A) miglioramento dell’assistenza ,educazione e individuazione degli stili di vita B)amplificando la centralità del medico C)migliorare la comunicazione  e  il coordinamento tra paziente e medico D) migliorare l’accesso ai servizi inclusi quelli della prevenzione e la prescrizione dei farmaci se necessari E) implementare  la lotta contro i più importanti fattori di rischio  come l’obesità, il sovrappeso, l’iperteso, gli elevati livelli di colesterolo, il fumo e vigilare sull’ ADERENZA alla terapia e alla profilassi.

Luigi Abbate, consigliere regionale, componente della commissione Sanità

Di asdim

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